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Censimento 2021: rilevazione delle convivenze anagrafiche delle cosiddette "popolazioni speciali"

Le popolazioni elusive costituite da persone senza tetto, senza fissa dimora o che vivono nei campi attrezzati e negli insediamenti tollerati o spontanei

4 NOVEMBRE 2021

Il Censimento Permanente della Popolazione e delle Abitazioni 2021 si pone come obiettivo anche la rilevazione delle convivenze anagrafiche e delle cosiddette “popolazioni speciali”, ovvero le popolazioni elusive costituite da persone senza tetto, senza fissa dimora o che vivono nei campi attrezzati e negli insediamenti tollerati o spontanei. Esse rappresentano un universo variegato e di difficile intercettazione sul territorio nell’ambito della rilevazione censuaria che ha richiesto un importante cambio di paradigma metodologico.
 
Con i Censimenti della popolazione, per la prima volta nel 1991 e, in seguito, nel 2011, i senza fissa dimora e i senza tetto erano rilevati con tecnica “point in time”, ossia una rilevazione effettuata nel corso di una notte nei grandi comuni con l’obiettivo di individuarne il maggior numero possibile. Nel Censimento di quest’anno si utilizzano invece come fonte i Registri dai quali dedurre le informazioni anagrafiche su dette popolazioni, a completamento del conteggio e della definizione della struttura demografica della popolazione censita.
 
Al Censimento del 2011 erano circa 125mila le persone rilevate in altro tipo di alloggio – cioè persone che vivevano nei campi attrezzati, nelle baracche, nei garage e nelle situazioni di fortuna, compresi circa 35mila senza tetto – e si ipotizza che nell’arco di dieci anni questa parte della popolazione sia aumentata come conseguenza della crisi economica.
 
Nel 2014, grazie a una convenzione tra Istat, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Federazione italiana degli organismi per le persone senza dimora (fio.PSD) e Caritas Italiana, è stata realizzata in 158 comuni un’indagine sulla condizione delle persone che vivono in povertà estrema. Dall’indagine è emerso che, nei mesi di novembre e dicembre 2014, hanno utilizzato almeno un servizio di mensa o accoglienza notturna 50.724 persone senza dimora, il 2,43 per mille della popolazione regolarmente iscritta presso i comuni considerati, un valore in aumento rispetto a tre anni prima, quando era il 2,31 per mille (47.648 persone).
 
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