Il Garante per la protezione dei dati personali ha imposto una sanzione per il trattamento illecito di dati sensibili nelle sepolture dei feti
4 MARZO 2025
Il Garante per la protezione dei dati personali nella newsletter n. 532 del 28 febbraio 2025 ha pubblicato il provvedimento n. 799 del 19 dicembre 2024, con cui ha comminato una sanzione di 10.000 euro ad un Comune per il fatto di avere trattato in modo illecito i dati personali riportati sulle sepolture dei feti e nel portale online dei servizi cimiteriali della città, in quanto in molti casi le sepolture riportavano il medesimo nome di fantasia attribuito convenzionalmente ai feti insieme al cognome della madre e alla data di interruzione di gravidanza (riportata come data di nascita/morte coincidente), il che accadeva anche nei casi in cui i parenti non avevano richiesto, per i prodotti abortivi e del concepimento, la sepoltura né indicato i dati da riportare sulla stessa: l’Autorità ha ritenuto illecita la diffusione di tali dati, perché effettuata in assenza di una base giuridica e in violazione del divieto di diffusione di dati sulla salute, tra i quali rientra l’informazione sull’interruzione di gravidanza; inoltre, in base alla normativa di settore, l’indicazione di nome, cognome e data del decesso è necessaria per identificare esclusivamente i “defunti” e i “nati morti”.