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Decreto Rilancio, l'appello dei sindaci a Conte: "Rischiamo i rifiuti per strada, il Governo ci ascolti"

Emergenza Coronavirus, Comuni in difficoltà: la lettera dell'ANCI

13 MAGGIO 2020

“Il Governo ci ascolti, potrebbe saltare l’erogazione di servizi essenziali. Non vorremmo ritrovarci a gestire “pericolosi assembramenti” di rifiuti lungo le strade delle nostre città”. A scriverlo in una lettera diretta al presidente del Consiglio Conte, sono il presidente dell’ANCI, il delegato alla finanza locale, i sindaci delle città metropolitane e tutti i presidenti delle ANCI regionali, in rappresentanza dell’intera categoria dei sindaci italiani.

“Caro presidente, purtroppo, il Decreto Rilancio non sembra cogliere in pieno la complessità delle problematiche che investono i Comuni. La continuità dei servizi sul territorio può essere garantita solo con impegni concreti, senza i quali non solo potrebbero incrinarsi il dialogo e la collaborazione tra le Istituzioni, ma verrebbe a crearsi un grave pregiudizio per i sindaci nell’esercizio delle loro funzioni sui territori e nei confronti delle proprie comunità”.
La lettera matura al termine di un confronto “non facile con il Ministero dell’Economia” sia sull’ammontare delle risorse necessarie per ristorare le mancate entrate dei Comuni, sia sulla revisione di alcune regole contabili alla base della formulazione dei loro bilanci. “Nessuno oggi può valutare con precisione la dimensione della sofferenza finanziaria che rischia di mettere fuori gioco un intero comparto, in particolare i Comuni già in crisi o in situazione di più severa tensione finanziaria”.
“Prima del varo del Decreto Rilancio, che non contiene quello che serve ai Comuni e cioè ai cittadini, lei deve ascoltarci” è questo l’appello dei sindaci a Conte affinché prenda in carico personalmente la trattativa, cominciando dal tema più urgente di tutti: il ristoro della tassa sui rifiuti che i sindaci non intendono chiedere ai gestori delle attività commerciali per i mesi in cui sono stati costretti a chiudere per decreto.