Tale netta accelerazione della trasformazione digitale è dovuta, in primo luogo, agli effetti della pandemia, tali da costringere il sistema Paese ad un processo di adattamento e di implementazione dei servizi digitali. Il percorso da affrontare è tuttavia ancora lungo per quel che concerne l’integrazione di piattaforme abilitanti come SPID e PagoPA. Le città settentrionali hanno raggiunto i livelli qualitativi più elevati assieme ai centri urbani con maggiore densità abitativa. Per individuare il livello di maturità digitale raggiunto sono state adottate tre dimensioni: Digital public services, il livello di disponibilità online di 20 tra i principali servizi al cittadino e alle imprese; Digital PA, l’integrazione dei Comuni con le principali piattaforme abilitanti individuate dal Piano triennale per l’informatica pubblica; Digital Openness, la numerosità e l’interoperabilità degli open data e la comunicazione con i cittadini attraverso i canali social. Delle 49 città dotate di elevata maturità digitale, 38 si collocano nella fascia intermedia, mentre solo 23, contro le 37 dello scorso anno, gravitano ancora attorno alla fascia più bassa.