News

Atti intimidatori nei confronti di amministratori locali: il report 2021

In aumento i casi di aggressione tramite i "social": proseguono le iniziative di sensibilizzazione nei territori su indicazione del ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese

25 MARZO 2022

Sono i sindaci i principali destinatari degli atti intimidatori nei confronti di amministratori locali mentre si fa sempre più rilevante l’uso dei social network come modalità di aggressione. È quello che emerge, in estrema sintesi, dal report, curato dal Servizio analisi criminale del Dipartimento della pubblica sicurezza-direzione centrale della polizia criminale presso il Ministero dell’Interno, relativo agli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali nel 2021.

Dall’analisi si può intravedere un andamento in crescita del fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali nel 2021 rispetto all’anno precedente. In particolare, a livello nazionale si rileva un incremento del 15,7% rispetto al 2020, con 722 episodi di intimidazione registrati nel 2021 rispetto ai 624 del 2020.
Per quanto concerne, invece, la distribuzione territoriale del fenomeno, la Lombardia (da 65 nel 2020 a 105 nel 2021), la Campania (da 69 a 77) e la Calabria (da 51 a 73) sono le regioni con il maggior numero di episodi. Con riguardo alle province, Torino (da 24 a 43), seguita da Milano (da 20 a 41) e Napoli (da 33 a 38), sono quelle con più casi rilevati.
Nel 2021, poi, si legge nel report, il 29% degli atti intimidatori è riconducibile complessivamente a tensione politica e sociale. Anche il sentiment “no Green Pass” ha trovato esternazione in talune circostanze attraverso forme di intimidazione nei confronti degli amministratori pubblici.