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Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni

Il Servizio studi del Senato ha pubblicato il dossier n. 85/2023 in merito all’attuazione del disposto del terzo comma dell’art. 116 della Costituzione

10 MAGGIO 2023

Disponibile il dossier n. 85/2023 a opera del Servizio studi del Senato contenente le disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’art.116, terzo comma, della Costituzione.
 
Nel dossier si legge come il tema dell’autonomia differenziata, o regionalismo asimmetrico, è connesso, nelle valutazioni del Governo, sia agli aspetti del pluralismo istituzionale e territoriale italiano, sia al soddisfacimento e alla tutela dei diritti dei cittadini. Inoltre l’autonomia differenziata dovrebbe favorire il superamento dei vincoli che attualmente impediscono il pieno soddisfacimento dei diritti a livello territoriale e la valorizzazione delle potenzialità proprie delle autonomie territoriali. A tal proposito il Governo sta intervenendo sul tema dell’autonomia di entrata delle Regioni a statuto ordinario, anche in tal caso al fine di portare a compimento la riforma costituzionale del 2001 al fine di garantire il funzionamento degli Enti in questione mediante tributi propri.
 
Il dossier ricorda anche come entro aprile 2026 sarà necessario aver definito il quadro normativo di riferimento, per ciò che concerne sia la normativa primaria sia quella secondaria, procedendo, tra l’altro, all’individuazione dei trasferimenti dallo Stato alle regioni a statuto ordinario che saranno fiscalizzati. Infine per approfondire le questioni legate al percorso di attuazione del “regionalismo differenziato” la Commissione parlamentare per le questioni regionali ha svolto tra marzo 2019 e marzo 2021 un’indagine conoscitiva nell’ambito della quale sono stati ascoltati rappresentanti del Governo, rappresentanti degli enti territoriali nonché studiosi ed esperti della materia oggetto dell’indagine. Il documento rileva anche che “è necessario compiere uno sforzo per giungere alla completa definizione dei livelli essenziali delle prestazioni nelle materie concernenti l’esercizio dei diritti civili e sociali”, segnalando che, nelle altre materie si può procedere a un immediato trasferimento di competenze.