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ANAC: “L’abuso d’ufficio va definito meglio, non cancellato”

Attraverso l’osservazione del 6 maggio 2023, l’Autorità ha manifestato alla Commissione Giustizia della Camera delle proposte di modifica
 

12 GIUGNO 2023

ANAC, con le osservazioni del 6 maggio 2023, ha illustrato alla Commissione Giustizia della Camera le proposte, sottoscritte anche dal presidente di ANAC, Giuseppe Busia, di legge volte a modificare la disciplina dei reati di abuso d’ufficio e di traffico di influenze illecite.
 
Nel merito Giuseppe Busia ha sottolineato che: “È giusto definire puntualmente i confini del reato. Non si può presumere che qualunque atto possa essere potenzialmente considerato contro il ‘buon andamento’ dell’amministrazione. La riforma del 2020 aveva già previsto come necessaria una puntualizzazione della violazione di norme espresse. Se non è stata applicata correttamente, si perfezioni dando una interpretazione autentica. Se invece si abroga del tutto il reato, si crea un vuoto normativo e si rischia di andare contro alle Convenzione ONU, Consiglio d’Europa e in senso opposto alla proposta di direttiva UE”.
 
Le proposte evidenziate da ANAC muovono dalla comune considerazione che la fattispecie che il reato di abuso d’ufficio sarebbe caratterizzato da una formulazione indeterminata, che non pare superata dai precedenti interventi legislativi, e che finisce con il produrre un effetto paralizzante dell’azione amministrativa. La preoccupazione concerne, alla volontà di attenuare gli effetti di quella che è stata definita amministrazione difensiva vale a dire un approccio alla gestione della cosa pubblica caratterizzato dall’adozione di criteri di cautela estrema, che arriva fino alla paralisi decisionale, da parte dei pubblici funzionari. Pertanto servirebbe specificare la natura delle norme rispetto alla cui violazione può configurarsi un’ipotesi di abuso d’ufficio ed escludendo dal perimetro di applicazione dell’istituto gli ambiti nei quali residuino margini di discrezionalità amministrativa.