In evidenza nel documento il ruolo decisivo dei Comuni nell’attuazione del PNRR, il miglioramento dei servizi pubblici e l’urgenza di nuove politiche su casa, salari e partecipazione femminile
2 DICEMBRE 2025
Il Mezzogiorno corre, ma zoppica: è questa la fotografia scattata dal Rapporto SVIMEZ 2025, che evidenzia una fase di trasformazione senza precedenti per l’economia meridionale. Trainato dagli investimenti del PNRR, il Sud ha registrato tra il 2021 e il 2024 un balzo del Pil pari all’8,5%—superiore di quasi tre punti rispetto al Centro-Nord—e un incremento dell’occupazione di quasi mezzo milione di unità. Un risultato che non trova eguali negli ultimi vent’anni e che conferma come l’imponente iniezione di risorse pubbliche abbia agito da catalizzatore per filiere produttive, servizi avanzati e capacità amministrativa locale.
Eppure, mentre l’economia cresce, il capitale umano continua a sfuggire: negli stessi anni oltre 175mila giovani hanno lasciato il Mezzogiorno, certificando l’ennesimo ciclo della “trappola delle competenze”, un paradosso in cui il territorio crea lavoro ma non opportunità all’altezza delle qualifiche dei suoi laureati. A ciò si aggiungono segnali socio-economici che destano allarme: i salari reali, colpiti dall’inflazione, registrano al Sud una contrazione superiore rispetto al resto del Paese; la povertà lavorativa torna ad ampliarsi, coinvolgendo un milione e duecentomila lavoratori meridionali; il diritto alla casa si impone come nuova emergenza, con affitti in crescita e famiglie sempre più esposte alla vulnerabilità.