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Appalti: nel 2020 in crescita solo i bandi di gara, non i contratti

Nel corso del suo intervento al Senato il presidente del Consiglio cita dati imprecisi. Immediata la reazione dell'ANCE

22 GENNAIO 2021

Durante il suo discorso al Senato, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha esposto alcuni dati in merito alla situazione attuale di appalti e cantieri. Il riferimento ha origine dalle contestazioni riguardanti lo stato delle opere che “pur ritenute prioritarie nel quadro del decreto Semplificazioni, sarebbero ancora bloccate perché mancherebbe la designazione dei relativi Commissari. A parte che adesso dei commissari la lista c’è, ma non è così. Queste opere non sono mai state bloccate perché è stato applicato l’articolo 2 del decreto Semplificazioni che attribuisce poteri speciali propri dei commissari ai RUP, ai responsabili unici di progetto. E lo testimonia il fatto che nel 2020, pensate, pur in questo contesto economico così difficile, gli appalti, soprattutto di ANAS e RFI, sono cresciuti. Siamo arrivati a un totale di 43,3 miliardi rispetto ai 39,4 del 2019.».

A riguardo Il Sole 24 Ore ha osservato che parte delle informazioni riportate sarebbe, quantomeno, impreciso. Infatti, il dato in crescita cui ha accennato il premier è da attribuire ai bandi di gara, e non ai contratti firmati. Anche la lista dei commissari, per quanto pronta non è ancora pubblica né di certo sottoposta all’esame del Parlamento. Infine, la svista relativa ai RUP, responsabili unici del procedimento e non di progetto.