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Il Ministero dell’Ambiente riapre i centri di raccolta comunali ai rifiuti inerti

La nota esplicativa del Ministero dell'Ambiente del 2 febbraio 2021 sventa il rischio dell’abbandono sul territorio

9 FEBBRAIO 2021

Il Ministero dell’Ambiente ha emesso la nota esplicativa 2 febbraio (prot. 0010249), riguardante l’accettazione dei rifiuti inerti di origine domestica nei centri di raccolta comunale. Il documento sostiene la necessità di riaprire le isole ecologiche presenti nel territorio dei Comuni alle piccole quantità di rifiuti inerti prodotti dai cittadini nell’ambito della ristrutturazione domestica.

La ragione dell’intervento ministeriale è da rintracciare nella pericolosità per l’ambiente dell’abbandono incontrollato dei rifiuti, unica alternativa allo smaltimento dietro corrispettivo, considerata la chiusura degli stabilimenti comunali. Come argomenta Il Sole 24 Ore, l’origine del problema sarebbe il nuovo regime di classificazione dei rifiuti urbani proposta dall’articolo 183 del d.lgs n. 152/2006 come modificato dal decreto legislativo n. 116/2020, da coordinare con la definizione di rifiuti da costruzione e demolizione, anch’essi classificati come “speciali”. Tale norma ha trasposto nell’ordinamento interno la disposizione della direttiva UE 2018/851 all’articolo 1, escludendo da tale fattispecie gli scarti derivanti da costruzione e demolizione. Alla luce di ciò, i centri di raccolta ex decreto ministeriale 8 aprile 2008 non hanno più potuto ricevere le macerie di provenienza domestica in quanto non abilitati alla ricezione di rifiuti speciali.