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Appalti nei settori dei beni culturali e consorzi stabili: escluso il c.d. “cumulo alla rinfusa”

 

Il nostro esperto Giovanni F. Nicodemo commenta il Consiglio di Stato che con la sentenza del 7 marzo 2022 n. 1615 della V sezione, ha escluso che nel settore dei beni culturali per i Consorzi stabili possa operare il c.d. cumulo alla rinfusa
 

 

21 MARZO 2022

Il Consiglio di Stato con la Sentenza del 7 marzo 2022 n. 1615 della V sezione, ha escluso che nel settore dei beni culturali per i Consorzi stabili possa operare il c.d. cumulo alla rinfusa.  In particolare l’esclusione è fatta dipendere  dalla particolare delicatezza derivante dalla necessità di tutela dei medesimi, in quanto beni testimonianza avente valore di civiltà, espressione di un interesse altior nella gerarchia dei valori in giuoco (art. 9 Cost.), Per il Consiglio di Stato l’esegesi sia letterale, che funzionale, dell’art. 146, comma 1, del d.lgs. n. 50 del 2016 induce ad escludere che nei contratti in materia di beni culturali i consorzi stabili possono qualificarsi con il cumulo alla rinfusa, essendo richiesto dalla norma il possesso dei requisiti di qualificazione specifici ed adeguati ad assicurare la tutela del bene oggetto di intervento.