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Consumo suolo: libertà dei Comuni in tema di pianificazione territoriale

Il commento di ANCI Lombardia ad una recente sentenza della Corte Costituzionale

24 LUGLIO 2019

La Corte Costituzionale tramite la sentenza 179 pubblicata il 16 luglio 2019 ha accolto la domanda di incostituzionalità presentata dal Comune di Brescia, con il sostegno di ANCI Lombardia, di una norma della legge regionale lombarda n. 31 del 2014 per la disciplina sul contenimento del consumo di suolo.

“Una sentenza che conferma la libertà pianificatoria del proprio territorio da parte dei Comuni, così come sancito dalla Costituzione”, spiega la vicepresidente vicario di ANCI Lombardia Federica Bernardi nel corso della conferenza stampa che tenutasi questa settimana per commentare l’importante pronuncia
 
La sentenza della Corte Costituzionale rappresenta il punto di arrivo di un lungo contenzioso che ha coinvolto in questi anni il Comune di Brescia e ANCI Lombardia da un lato e alcuni privati dall’altro che avevano ricorso al TAR ritenendo illegittima la decisione del Comune.
“Sin dall’inizio – ha sottolineato Federica Bernardi - ANCI Lombardia ha condiviso obiettivi e finalità della legge regionale lombarda n. 31 del 2014 che definisce il suolo come “Bene comune di fondamentale importanza per l’equilibrio ambientale, la salvaguardia della salute, la produzione agricola, la tutela degli ecosistemi naturali e la difesa dal dissesto idrogeologico. Contestualmente però abbiamo anche evidenziato che la stessa norma minava il principio costituzionalmente sancito per i Comuni della libertà pianificatoria del proprio territorio”.
“Una libertà – ha aggiunto - che arriva da molto lontano visto che come riporta anche la sentenza della Corte Costituzionale, la funzione di pianificazione urbanistica nel nostro ordinamento è stata tradizionalmente rimessa all’autonomia dei Comuni fin dalla legge 2359/1865”.