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Una forte spinta verso la rigenerazione urbana nei capoluoghi

I residenti delle grandi città italiane richiedono due tipi di intervento: migliorare le infrastrutture per la mobilità e recuperare gli spazi abbandonati
 

11 NOVEMBRE 2022

I residenti delle grandi città italiane richiedono due tipi di intervento: migliorare le infrastrutture per la mobilità e recuperare gli spazi abbandonati. Nella specie, il 75% dei romani chiede metropolitane, strade e ferrovie contro una media nazionale del 56%, mentre il recupero dei siti abbandonati è il problema principale a Milano e a Torino dove viene indicato come grave questione da affrontare rispettivamente dal 62% e dal 57% dei cittadini contro una media nazionale del 51%. I trasporti sono la priorità anche a Genova (64%), Napoli (60%) e Palermo (54%). Sono alcuni dei dati dell’indagine campionaria che Swg ha realizzato per Confindustria Assoimmobiliare su 1.800 cittadini residenti nelle sei maggiori città italiane e che sarà presentata oggi all’assemblea annuale dell’associazione del mondo immobiliare. Dall’indagine emerge chiaramente come la rigenerazione urbana stia diventando una parola chiave per gli abitanti delle grandi città.
 
Le città dei 15 minuti
La “città dei 15 minuti” sta diventando una prospettiva molto concreta e richiesta, è entrata nella vita quotidiana degli italiani con il Covid e si sta trasformando in una visione politica reclamata dal basso che ha però bisogno di concretizzarsi in servizi, progetti e investimenti. «Nell’immaginario degli intervistati – spiega la ricerca – l’idea di città del futuro è piuttosto omogenea e cambia poco in base al comune di residenza. L’aspettativa non è solo quella di città più digitalizzate e caratterizzate da una mobilità sostenibile, ma anche di una maggiore fruibilità e di una minore separazione funzionale degli spazi».
 
È così che l’83% dei cittadini vuole connessioni wifi, l’82% chiede edifici pubblici, trasporti e servizi interconnessi via web, l’81% domanda di potersi muovere con mezzi sostenibili come biciclette o monopattini, l’80% ritiene importante che ogni quartiere abbia una propria vita, spazi in cui uscire e stare insieme e che non ci si debba spostare anche solo per andare al cinema o fare un giro per negozi. «Speriamo che questa consapevolezza crescente dei cittadini aiuti la buona politica a fare scelte corrette di medio e lungo periodo anche se non danno spesso dividendi politici nell’arco temporale del proprio mandato», commenta la presidente di Assoimmobiliare, Silvia Rovere.
 
La mappa della vivibilità
La situazione di partenza è ovviamente molto diversa da città a città e così viene registrata dalle interviste. Milano stacca tutti per livello di fruibilità percepita dai propri abitanti (indice sintetico 6,8 su una scala da 1 a 10), seguita da Torino (6,4). Sotto la sufficienza Genova (5,7) che però recupera un decimale rispetto all’analoga ricerca di due anni fa, Roma (5,3) assolutamente stabile, Napoli (4,7) e Palermo (4,3), entrambe in declino ulteriore rispettivamente di due e sei decimali.
 
Fa storia a sé il caso di Roma – cui la ricerca dedica un focus specifico – dove il 67% degli abitanti riconosce che c’è stata una lunga fase di declino, ma l’80% ritiene che Roma può rinascere se ben governata e il 76% pensa che la città abbia uno straordinario potenziale di crescita e di miglioramento.
 
Affitti con scarsa qualità
Grave problema quello del mercato degli affitti, in particolare l’assenza di un’offerta adeguata. Le case in affitto sono datate e scadenti (48%), sono poche rispetto alle esigenze (46% che arriva al 61% a Milano facendone forse la maggiore criticità della città), mentre solo il 21% ritiene che i canoni di affitto siano accessibili. Da notare che fra gli obiettivi della rigenerazione urbana che la rendono gradita ai cittadini c’è anche l’offerta di case in affitto, non solo nei centri storici e nelle zone residenziali, ma anche nelle periferie.