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Le sfide sulla tolleranza costruttiva in edilizia

La gestione delle cosiddette "tolleranze costruttive" rappresenta un nodo cruciale per amministratori, costruttori e tecnici. Definite dall'articolo 34-bis del D.P.R. n. 380/2001, queste tolleranze consentono scostamenti minimi dal progetto approvato, ma non sono applicabili in caso di manufatti realizzati per rimettere in pristino i luoghi a seguito di abusi. La sentenza del Consiglio di Stato n. 8591 del 28 ottobre 2024 stabilisce chiaramente i confini di questa normativa
 

9 DICEMBRE 2024

Nel panorama normativo italiano, la gestione delle cosiddette “tolleranze costruttive” rappresenta un nodo cruciale per amministratori, costruttori e tecnici. Definite dall’articolo 34-bis del D.P.R. n. 380/2001, queste tolleranze consentono scostamenti minimi dal progetto approvato, ma non sono applicabili in caso di manufatti realizzati per rimettere in pristino i luoghi a seguito di abusi. La sentenza del Consiglio di Stato n. 8591 del 28 ottobre 2024 stabilisce chiaramente i confini di questa normativa, influenzando significativamente la pratica edilizia sul territorio nazionale.
 

Analisi del Tema Centrale


La tolleranza costruttiva del 2%, introdotta per assicurare flessibilità nell’esecuzione di progetti edilizi, si applica strettamente agli scostamenti involontari che possono verificarsi durante la costruzione. Tuttavia, la sua applicazione è limitata a situazioni specifiche: non si estende a interventi realizzati in seguito a demolizioni per abusi edilizi. Questo dettaglio è fondamentale, poiché chiarisce che gli scostamenti devono essere non solo minori ma anche non intenzionali. Gli orientamenti giurisprudenziali confermano che ogni variazione dal progetto approvato deve essere accuratamente documentata e giustificata per rientrare nella normativa sulla tolleranza costruttiva.
 

Conclusioni e Implicazioni Pratiche


Nel contesto attuale, dove la regolarizzazione delle costruzioni e la lotta all’abusivismo sono all’ordine del giorno, comprendere e applicare correttamente le norme sulla tolleranza costruttiva diventa essenziale. Per i tecnici e i costruttori, è vitale documentare ogni fase del processo costruttivo per assicurarsi che eventuali scostamenti rientrino nei limiti normativi e siano giustificabili in sede di verifica. Per le amministrazioni locali, emerge la necessità di un controllo accurato e di una documentazione precisa per evitare interpretazioni errate che potrebbero portare a sanzioni non necessarie o ingiuste. Inoltre, è fondamentale per i costruttori comprendere che, sebbene esista una tolleranza del 2%, questa non deve essere vista come un’opportunità per eludere le norme, ma come un riconoscimento della realtà pratica dell’edilizia. La chiarezza e l’accuratezza nella gestione dei progetti costruttivi non solo prevengono problemi legali ma contribuiscono alla creazione di un tessuto urbano più ordinato e conforme alle aspettative della comunità.