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Sanabilità delle opere abusive in aree vincolate: limiti e condizioni

La recente sentenza del Consiglio di Stato, (Sez. VII), n. 10117 del 16 dicembre 2024, ha stabilito criteri precisi per la sanabilità delle opere abusive realizzate in aree con specifici vincoli, tra cui quelli ambientali e paesaggistici

3 GENNAIO 2025

La recente sentenza del Consiglio di Stato, (Sez. VII), n. 10117 del 16 dicembre 2024, ha stabilito criteri precisi per la sanabilità delle opere abusive realizzate in aree con specifici vincoli, tra cui quelli ambientali e paesaggistici. Le opere possono essere sanate solo se soddisfano congiuntamente quattro condizioni: devono essere state realizzate prima dell’imposizione del vincolo; anche se realizzate senza il necessario titolo edilizio o in difformità da esso, devono essere conformi alle norme urbanistiche vigenti; devono essere interventi minori senza aumento di superficie, come restauri o manutenzioni straordinarie; infine, è necessario il parere favorevole dell’autorità preposta alla tutela del vincolo. Le opere che hanno comportato nuove superfici o volumetria in zona vincolata, invece, non sono sanabili.

La sentenza ha anche chiarito che la dichiarazione di inammissibilità del condono edilizio in zone vincolate, adottata dall'amministrazione comunale senza il parere di compatibilità paesaggistica, è legittima quando non sussistono i presupposti per la sanatoria. Tale approccio evita procedure inutili, rispecchiando l'esigenza di economicità dell'azione amministrativa. L'assenza di presupposti legali per la condonabilità delle opere preclude ogni valutazione ulteriore, impedendo l'attivazione di processi amministrativi non necessari.

Questa direttiva stabilisce un quadro rigoroso per la gestione delle irregolarità edilizie in aree delicate, promuovendo la protezione del paesaggio e l'integrità ambientale. Gli enti locali e le autorità preposte devono ora seguire linee guida chiare nella valutazione delle opere abusive, garantendo che ogni decisione sia supportata da una rigorosa analisi legale e da un attento esame delle condizioni specifiche di ogni caso. Tale prassi si propone di bilanciare le necessità di sviluppo con gli imperativi di conservazione, influenzando significativamente la pianificazione e l'amministrazione del territorio nelle zone vincolate.