Abusi edilizi, l’istanza di sanatoria non fa decadere l’ordine di demolizione
In una recente sentenza emessa dal TAR di Campania, Napoli, (Sez. V), sentenza n. 121 del 7 gennaio 2025 si è ribadito un principio fondamentale nel diritto urbanistico: l’istanza di sanatoria non annulla né rende illegittimo un pregresso ordine di demolizione
15 GENNAIO 2025
In una recente sentenza emessa dal TAR di Campania, Napoli, (Sez. V), sentenza n. 121 del 7 gennaio 2025 si è ribadito un principio fondamentale nel diritto urbanistico: l’istanza di sanatoria non annulla né rende illegittimo un pregresso ordine di demolizione. Il caso in esame riguarda il Comune di Barano d’Ischia, che aveva ordinato la demolizione di strutture abusive erette in un’area soggetta a vincoli paesaggistici. La costruzione, una miscela di materiali moderni e tecniche di costruzione tradizionali, occupava 51 metri quadrati, includendo anche una scala in cemento armato.
Sospensione temporanea, ma non cancellazione
Secondo il dispositivo del TAR, l’emanazione di un’ordinanza di demolizione può essere temporaneamente sospesa tramite la presentazione di un’istanza di sanatoria. Tuttavia, questa sospensione rimane in vigore solo fino al momento del rigetto della domanda. La sentenza chiarisce che non esiste alcuna normativa che preveda la cessazione dell’efficacia dell’ordine di demolizione se l’istanza di sanatoria viene respinta. Questo significa che, nonostante la presentazione della domanda di sanatoria a seguito dell’ordinanza, il provvedimento sanzionatorio originale mantiene la sua validità e può essere riattivato una volta respinta la domanda.
Implicazioni per i dipendenti della PA
È essenziale per gli operatori della pubblica amministrazione comprendere le ramificazioni di questa sentenza. La legge stabilisce che l’effetto dell’ordine di demolizione viene solo momentaneamente sospeso durante l’esame dell’istanza di sanatoria. Ciò implica che gli enti locali devono mantenere una vigilanza costante sui tempi di risposta alle istanze di sanatoria e sulla gestione dei termini procedurali. La sentenza evidenzia l’importanza del rispetto dei vincoli urbanistici e del paesaggio, riaffermando il principio secondo cui le misure cautelari non possono sospendere indefinitamente gli ordini di demolizione, a meno che non vengano specificatamente previste dal diritto.
In conclusione, la decisione del TAR di Napoli serve da promemoria critico per gli enti locali, enfatizzando la necessità di un rigoroso rispetto delle normative edilizie e di un attento esame delle istanze di sanatoria, garantendo così la tutela dell’integrità territoriale e paesaggistica.