Edilizia scolastica, in emergenza malgrado i contributi dal PNRR
Ancora criticità per le scuole italiane e il Piano di ripresa e resilienza potrebbe non risultare sufficiente: negli asili nido finanziati 120mila posti in più, ristrutturato il 20% degli edifici
24 GENNAIO 2025
L’articolo esamina la situazione dell’edilizia scolastica italiana alla luce degli investimenti del Piano di ripresa e resilienza (PNRR), che ha stanziato oltre 12 miliardi di euro per il miglioramento delle infrastrutture scolastiche fino al 2026. Nonostante questa ingente somma di denaro, i problemi strutturali e le disuguaglianze regionali persistono, con solo una minima percentuale di scuole costruite secondo criteri moderni di bioedilizia o dotate di adeguate infrastrutture come palestre e mense.
Il PNRR prevede di ristrutturare il 40% delle scuole italiane, focalizzandosi su sicurezza antisismica, efficienza energetica e ampliamento delle strutture. Tuttavia, i dati evidenziano che molti edifici scolastici rimangono obsoleti, e i piani di miglioramento spesso non si traducono in azioni concrete.
In particolare, il segmento degli asili nido ha visto finanziamenti per nuovi posti e migliorie, con un focus sulle regioni meridionali, che tradizionalmente hanno sofferto di minori investimenti e servizi. Nonostante gli sforzi, le criticità nell’apprendimento rimangono marcate, specialmente nel Sud Italia, dove gli studenti mostrano performance significativamente inferiori rispetto ai loro coetanei del Nord, sia in italiano che in matematica.
L’articolo conclude sottolineando la necessità di un approccio più efficace e integrato per risolvere queste disparità e migliorare l’efficacia degli investimenti in edilizia scolastica, assicurando che tutti gli studenti abbiano accesso a scuole sicure, moderne e ben attrezzate.