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Comunicazione di inizio lavori asseverata e potere di vigilanza

Il TAR Sicilia, Catania, tocca un argomento centrale nell'ambito dell'edilizia e urbanistica: l'efficacia della comunicazione d’inizio lavori asseverata (CILA) e i limiti del potere di vigilanza comunale su tali lavori. La sentenza n. 243 del 21 gennaio 2025 chiarisce i confini entro cui l'amministrazione comunale può esercitare il proprio controllo.
 
 

14 FEBBRAIO 2025

Il caso in esame, discusso dal TAR Sicilia, Catania, tocca un argomento centrale nell'ambito dell'edilizia e urbanistica: l'efficacia della comunicazione d’inizio lavori asseverata (CILA) e i limiti del potere di vigilanza comunale su tali lavori. La sentenza n. 243 del 21 gennaio 2025 chiarisce i confini entro cui l'amministrazione comunale può esercitare il proprio controllo.

Il caso

La CILA è un meccanismo di semplificazione amministrativa che consente l'avvio di lavori edilizi, quando non è richiesta una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) o un permesso di costruire. La questione centrale affrontata dalla sentenza è la definizione del perimetro di azione del controllo comunale. Il tribunale stabilisce che tale potere si limita a verificare che l'opera rientri nelle categorie di interventi per cui è sufficiente la CILA, escludendo la possibilità di estendere i controlli ad altri aspetti non previsti dalle normative pertinenti.

La decisione sottolinea l'importanza della chiarezza e della precisione nella definizione degli ambiti di controllo amministrativo, in modo che i privati possano avere certezza sulla legittimità dei loro progetti. L'assenza di controlli sistematici e dettagliati, però, potrebbe comportare rischi significativi per i privati stessi, i quali, in caso di errori normativi o tecnici non rilevati, potrebbero trovarsi a dover affrontare sanzioni severe per lavori giudicati abusivi.

Questa sentenza si allinea a precedenti decisioni sul tema, come quella del T.A.R. Sicilia, Catania, n. 3327 del 2024 e del Consiglio di Stato, sez. II, n. 4110 del 2023, consolidando un orientamento giurisprudenziale che mira a bilanciare la semplificazione amministrativa con la necessità di tutelare la legalità e il corretto sviluppo urbanistico.