7 MARZO 2025
Il TAR Sicilia, Catania, (Sez. I) con la sentenza del 10 febbraio 2025 n. 531 ha trattato un ricorso contro un provvedimento emesso dall'Assessorato regionale. Il ricorso riguarda un progetto di realizzazione di due garage interrati a Filicudi, respinto in base alle normative paesaggistiche vigenti. Le ricorrenti, proprietarie di un complesso di fabbricati con terreni circostanti, hanno contestato il rigetto di una richiesta di autorizzazione paesaggistica per tali costruzioni.
Il cuore della disputa giuridica è l'interpretazione dell'art. 27 del Piano Paesistico delle Isole Eolie in relazione alla compatibilità degli interventi di recupero edilizio senza variazioni tipologiche o ampliamenti in aree ad alto valore paesaggistico. Le ricorrenti hanno impugnato la decisione della Soprintendenza che ha negato l'autorizzazione paesaggistica, argomentando una errata applicazione delle norme relative al recupero edilizio e alle modifiche del paesaggio.
Il TAR Catania ha accolto il ricorso, annullando il provvedimento impugnato. Ha ritenuto che le attività di recupero edilizio proposte rientrassero nelle tipologie di interventi compatibili con le normative paesaggistiche, non comportando nuove edificazioni né variazioni tipologiche visibili. Il tribunale ha messo in luce una certa ambiguità nelle definizioni di recupero edilizio e paesaggistico, evidenziando come le normative non precludano completamente il recupero edilizio, ma solo quello che comporta modifiche significative e visibili.
Il TAR ha determinato l'annullamento del provvedimento di rigetto dell'autorizzazione paesaggistica, stabilendo che le modifiche proposte dalle ricorrenti non avrebbero alterato significativamente lo stato dei luoghi né i valori paesaggistici tutelati. Di conseguenza, ha compensato le spese di lite, riconoscendo la legittimità delle argomentazioni delle ricorrenti e la necessità di una maggiore chiarezza nelle motivazioni delle decisioni amministrative.
Questa sentenza potrebbe avere significative ripercussioni sul trattamento futuro di casi simili, particolarmente in termini di interpretazione delle norme relative al recupero edilizio in aree paesaggistiche protette. Per le parti coinvolte, il risultato offre una possibilità di procedere con i loro progetti di recupero rispettando le normative paesaggistiche, senza alterare l'aspetto visibile dei luoghi. Per il sistema giuridico, il caso sottolinea l'importanza di definizioni chiare e applicazioni coerenti delle leggi in materia di paesaggio e recupero edilizio.