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Bonus rifiuti, ANCI chiede il rinvio al 2026

L' ANCI propone un rinvio dell'applicazione del bonus al 2026, al fine di consentire ai Comuni di predisporre adeguatamente gli strumenti necessari
 

16 APRILE 2025

Con la recente delibera n. 133/2025, ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha introdotto una nuova componente perequativa di 6 euro a utenza, finalizzata a finanziare un bonus destinato agli utenti domestici del servizio rifiuti urbani in difficoltà economica. L’iniziativa, sebbene socialmente meritoria, preoccupa profondamente l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e la sua struttura di ricerca IFEL, che hanno formalmente espresso le loro perplessità in un documento inviato alla stessa ARERA.
 
Al centro delle preoccupazioni, le modalità applicative ancora poco definite, che rischiano di complicare ulteriormente la gestione per Comuni e operatori, già gravati da adempimenti amministrativi e contabili complessi. L’ANCI sottolinea che il nuovo onere perequativo è stabilito in base alla TARI fatturata e non a quella effettivamente riscossa, creando così una pressione economica non prevista né giustificata dalle norme vigenti.
 

Applicazione immediata o rinvio al 2026? Il nodo operativo

Il documento ANCI chiarisce come la delibera ARERA lasci aperti troppi interrogativi fondamentali sull’applicazione pratica del bonus. Non è infatti ancora definito se il beneficio debba essere riconosciuto automaticamente o a richiesta, né come saranno gestiti i conguagli che inevitabilmente emergeranno con l’avvio del sistema. Questi aspetti, cruciali per garantire una gestione ordinata e sostenibile, richiederebbero una preparazione approfondita sia a livello organizzativo sia sul piano della comunicazione agli utenti.
 
Per questa ragione, ANCI propone un rinvio dell’applicazione del bonus al 2026, al fine di consentire ai Comuni di predisporre adeguatamente gli strumenti necessari – dall’aggiornamento dei software gestionali alla formazione del personale amministrativo, fino a una capillare informazione ai cittadini interessati dall’agevolazione.
 

Trasparenza e sostenibilità: l’appello dei Comuni

Infine, ANCI ribadisce con forza la necessità di basare la componente perequativa sulla TARI effettivamente riscossa, anziché su quella semplicemente fatturata. Questa modalità, secondo l’associazione, rappresenta un punto fondamentale per preservare la fiducia dei Comuni verso il sistema regolatorio nazionale. Una richiesta di chiarezza e sostenibilità che ARERA dovrà necessariamente affrontare per garantire equità e operatività della misura.