L’acquisizione dell’immobile abusivo non può basarsi su una sentenza penale
Una recente pronuncia del TAR Calabria, Reggio Calabria, (Sez. I), sentenza del 10 aprile 2025 n. 269 ribadisce un principio fondamentale nel diritto amministrativo urbanistico: è illegittima l’acquisizione al patrimonio comunale di un immobile abusivo disposta in assenza di un’ordinanza amministrativa di demolizione
8 MAGGIO 2025
Una recente pronuncia del TAR Calabria, Reggio Calabria, (Sez. I), sentenza del 10 aprile 2025 n. 269 ribadisce un principio fondamentale nel diritto amministrativo urbanistico: è illegittima l’acquisizione al patrimonio comunale di un immobile abusivo disposta in assenza di un’ordinanza amministrativa di demolizione. La sentenza boccia l’ipotesi che tale effetto ablatorio possa derivare dalla sola mancata ottemperanza all’ordine demolitorio pronunciato dal giudice penale.
Due procedimenti distinti: amministrativo e penale non si sovrappongono
L’articolo 31 del D.P.R. 380/2001 disciplina il procedimento amministrativo per la repressione degli abusi edilizi. L’acquisizione gratuita al patrimonio comunale del bene abusivo scatta solo in caso di mancata ottemperanza, entro 90 giorni, all’ordinanza di demolizione emessa dal Comune. Tale misura ha una natura afflittiva e presuppone una responsabilità imputabile all’inadempiente.
Diversamente, l’ordine di demolizione disposto dal giudice penale – ai sensi del comma 9 dell’art. 31 – è una sanzione accessoria alla condanna, con finalità autonomamente repressive. L’esecuzione di tale ordine spetta al Pubblico Ministero, non all’Amministrazione comunale. Ne consegue che la mancata esecuzione non può legittimare automaticamente l’acquisizione del bene, pena una violazione dei principi di legalità, tipicità e tassatività delle sanzioni.
Il rischio di confusione tra poteri e competenze
Come chiarito anche dal Consiglio di Stato (Ad. Plen. n. 16/2023), l’atto di acquisizione al patrimonio comunale rappresenta la reazione a un duplice illecito: l’edificazione abusiva e il mancato rispetto dell’ordine amministrativo. Confondere l’effetto di un ordine del giudice penale con quello dell’autorità amministrativa significa sovrapporre procedimenti diversi per natura e presupposti.
Pertanto, l’acquisizione al patrimonio pubblico può avvenire solo a valle del procedimento amministrativo tipico, che include un’ordinanza esplicita e le garanzie per il privato. La sentenza del TAR Calabria si inserisce in un orientamento consolidato che tutela la coerenza sistemica tra diritto urbanistico e diritto penale.