Frazionamento artificioso e documentazione carente negli interventi di messa in sicurezza
Concluso procedimento di vigilanza ANAC mediante delibera del 2 aprile 2025, n. 133
12 MAGGIO 2025
Attraverso la delibera del 2 aprile 2025, n. 133, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha concluso un procedimento di vigilanza su tre affidamenti disposti da un Comune in Provincia di Matera, relativi a interventi di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico, rilevando il frazionamento artificiosi e documentazione carente nella procedura.
L’istruttoria, avviata a seguito di una segnalazione, ha riguardato gli incarichi per la progettazione delle opere di consolidamento in tre aree comunali: l’alveo del torrente Pescogrosso, l’area a monte di via Napoli e il rione Rabatana. In due casi si è fatto ricorso all’affidamento diretto e nel terzo a una procedura negoziata.
Assenza di atti propedeutici
Dall’analisi condotta è emersa l’assenza degli atti propedeutici previsti dalla normativa – in particolare il Documento di indirizzo alla progettazione (DIP) – compromettendo così la possibilità di stimare correttamente i corrispettivi e di fornire agli operatori economici elementi completi per la formulazione dell’offerta.
“Non a caso – si legge nella delibera – per ogni incarico conferito con l’affidamento diretto è stato assunto lo stesso valore dell’opera da progettare, stimata in 1 milione e 750mila euro ovvero in 3 milioni e 400mila euro nel caso della procedura negoziata, senza desumersi da tali documenti alcun elemento di calcolo”.
Suddivisione della progettazione
Ulteriori criticità, sottolinea l’ANAC, hanno riguardato la mancata completa verifica documentata dei requisiti generali e speciali in capo ai soggetti affidatari, in violazione dell’art. 17 del codice dei contratti pubblici, nonché la scelta di suddividere la progettazione in tre incarichi distinti, senza che siano state riscontrate reali esigenze tecniche a giustificazione.
L’Autorità ha pertanto ritenuto configurabile un frazionamento artificioso degli incarichi, effettuato al fine di rientrare nelle soglie che consentono l’affidamento diretto o procedure meno competitive, in contrasto con il principio di corretta determinazione del valore dell’appalto e con il divieto di elusione delle soglie europee. Inoltre, secondo l’Autorità, nel caso di specie “una visione unitaria del dissesto idrogeologico sarebbe stata consigliabile per una progettazione coordinata”.