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Fonti rinnovabili, svolta digitale nella pianificazione: il Ministero lancia due nuovi strumenti operativi

Online la Piattaforma delle Aree Idonee e la mappa delle zone di accelerazione: così Regioni ed enti locali potranno programmare con più efficacia lo sviluppo delle fonti rinnovabili  
 

4 GIUGNO 2025

Con un comunicato ufficiale del 23 maggio 2025, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha annunciato l’attivazione di due nuovi strumenti digitali pensati per rafforzare la pianificazione nazionale delle fonti rinnovabili: si tratta della Piattaforma delle Aree Idonee (PAI) e della mappa delle zone di accelerazione, entrambe disponibili online sul portale del Gestore dei Servizi Energetici (GSE).
La novità rappresenta un passo concreto verso la semplificazione amministrativa e il coordinamento tra livelli istituzionali, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030. L’intento è quello di guidare Regioni e Province Autonome nell’individuazione di aree realmente utilizzabili per la produzione di energia da fonti rinnovabili, riducendo al contempo conflitti, ritardi autorizzativi e incertezze procedurali.

Piattaforma delle Aree Idonee: una bussola per la pianificazione regionale


La PAI, accessibile in versione pubblica, si fonda su una mappatura preliminare del potenziale energetico nazionale, elaborata per individuare le aree del territorio con le caratteristiche tecniche, ambientali e infrastrutturali più favorevoli all’insediamento di impianti fotovoltaici, eolici e altre tecnologie rinnovabili.
Lo strumento è stato pensato per affiancare gli enti regionali nel processo di definizione delle Aree Idonee ai sensi del decreto legislativo n. 199/2021, garantendo un quadro informativo aggiornato, trasparente e coerente con la normativa di settore.
Zone di accelerazione: semplificazione e rapidità negli iter autorizzativi
La mappa delle zone di accelerazione individua invece aree “a procedura semplificata”, cioè porzioni di territorio in cui sarà possibile installare impianti rinnovabili con iter più rapidi, grazie a un pre-accordo istituzionale tra Stato, Regioni e Comuni. L’obiettivo è abbattere i tempi burocratici per gli impianti più urgenti e strategici.
Con questi strumenti, il Ministero punta a una programmazione ordinata, partecipata e tecnicamente fondata, per superare la frammentazione decisionale che ha rallentato finora la transizione ecologica. Un nuovo approccio operativo, che guarda alla pianificazione come leva per accelerare lo sviluppo sostenibile