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Il TAR limita i poteri del sindaco nel contrasto alla movida

L’ordinanza del TAR Puglia-Lecce del 4 giugno 2025, n. 228 decreta un eccesso di potere: il sindaco deve agire nel pieno rispetto della legalità amministrativa  
 

20 GIUGNO 2025

Nel cuore di molte città italiane, soprattutto nei centri storici, il fenomeno della “movida” ha assunto negli ultimi anni dimensioni tali da generare forti tensioni tra le esigenze di intrattenimento e quelle di vivibilità e sicurezza urbana. In risposta ai disagi provocati da schiamazzi notturni e assembramenti alcuni sindaci hanno adottato misure drastiche, spesso tramite ordinanze contingibili e urgenti, per limitare orari di apertura di esercizi commerciali o introdurre divieti puntuali. Tuttavia, la legittimità di tali strumenti è stata più volte messa in discussione dai giudici amministrativi, come dimostra la recente ordinanza del TAR Puglia-Lecce del 4 giugno 2025, n. 228

La sentenza e i limiti del potere sindacale


Nel caso di Lecce, il sindaco aveva disposto con ordinanza contingibile e urgente la chiusura anticipata, fino al 31 luglio, di pubblici esercizi, distributori automatici e attività del settore alimentare in alcune zone del centro storico, vietando inoltre il rilascio di nuove concessioni per l’occupazione del suolo pubblico. Tuttavia, il TAR ha sospeso il provvedimento, ravvisando gravi vizi di legittimità.
Tre i punti critici evidenziati:
  • Violazione di legge: l’art. 50, comma 5, e l’articolo 54, comma 4, del TUEL consentono ordinanze straordinarie solo in presenza di un pericolo grave e imminente per l’incolumità pubblica. È dunque obbligatorio dimostrare l’impossibilità di adottare misure ordinarie, come un potenziamento dei controlli;
  • Eccesso di potere per carenza di istruttoria: il Comune non può agire in assenza di un’analisi dettagliata e documentata del fenomeno, né senza aver valutato soluzioni meno invasive (accordi con gli esercenti, divieti di vendita, regolamentazioni acustiche);
  • Violazione del principio di proporzionalità e parità di trattamento: differenziare le misure tra zone o categorie simili senza motivazioni fondate rappresenta un uso arbitrario del potere pubblico.

Come contrastare il fenomeno di mala movida


L’ordinanza del TAR Lecce offre un importante richiamo alle amministrazioni locali: contrastare la mala movida è legittimo e doveroso, ma deve avvenire nel pieno rispetto della legalità amministrativa. In concreto, i Comuni devono:
  • Condurre un’istruttoria approfondita e documentata;
  • Coinvolgere stakeholder locali (esercenti, residenti, forze dell’ordine);
  • Privilegiare strumenti ordinari e proporzionati, come regolamenti comunaliconvenzioni o interventi urbanistici mirati.

Conclusioni


Solo un approccio integrato che bilanci sicurezza, vivibilità e libertà economiche, può assicurare risultati duraturi e sostenibili, evitando al contempo il rischio di impugnative e annullamenti giudiziari.