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Edilizia in frenata: permessi in calo del 10% nel primo trimestre 2025

I dati contenuti nella nuova nota ISTAT: crolla il numero di nuove abitazioni, ai minimi da inizio pandemia. In deficit anche il comparto non residenziale
 

14 LUGLIO 2025

Si registra un calo sul fronte dei permessi edilizi. Secondo l’ultima nota ISTAT datata 9 luglio, il primo trimestre 2025 segna una contrazione netta per tutto il settore delle costruzioni, con dati che riportano la produzione a livelli critici non più toccati dai tempi del Covid.
Residenziale ai minimi dal 2020: -10,2% per le nuove abitazioni

Nel primo trimestre 2025, il mercato delle nuove abitazioni ha subito un brusco rallentamento: -10,2% il numero di unità autorizzate rispetto al trimestre precedente, con una diminuzione del 7,2% della superficie utile abitabile, dati depurati dai fattori stagionali. La flessione è ancora più marcata su base annua: -19,4% nel numero di abitazioni e -14,1% in superficie, rispetto allo stesso trimestre del 2024.
È una battuta d’arresto significativa, osserva l’Istat, che riporta il livello dei nuovi permessi ai minimi dal terzo trimestre del 2020, nel pieno dell’emergenza sanitaria. L’unico calo più forte, negli ultimi anni, era stato registrato nel terzo trimestre del 2022, con un -16,1%.
In valore assoluto, sono 11.958 le nuove abitazioni autorizzate, per 1,06 milioni di metri quadrati complessivi. Numeri che, se confermati anche nei prossimi mesi, potrebbero ridisegnare gli scenari del mercato immobiliare e delle costruzioni.
Non residenziale in affanno: -11,4% la superficie autorizzata

Anche il comparto non residenziale soffre. Nel periodo gennaio-marzo 2025, la superficie dei nuovi edifici non residenziali autorizzata registra una contrazione dell’11,4% rispetto al trimestre precedente. In termini tendenziali, la flessione si attesta a -10,5%.
A livello storico, questo dato è meno drammatico rispetto ai picchi negativi del 2020 e 2021, ma conferma una tendenza di fondo instabile, con ripetuti rimbalzi negativi. Nel trimestre, sono stati autorizzati poco più di 2,25 milioni di metri quadrati destinati a funzioni produttive, commerciali o pubbliche.
L’andamento congiunto dei due comparti disegna un quadro di raffreddamento dell’intero settore edilizio, aggravato da incertezze normative, aumento dei costi e rallentamenti nell’accesso al credito, in particolare per l’edilizia privata. Un segnale che istituzioni e operatori non possono più ignorare.