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Il titolo edilizio subordinato all’autorizzazione paesaggistica: guida per i dipendenti pubblici

La sentenza del Consiglio di Stato chiarisce il coordinamento tra permesso di costruire e autorizzazione paesaggistica nel rispetto della discrezionalità comunale

29 AGOSTO 2025

La gestione dei titoli edilizi in aree soggette a vincolo paesaggistico rappresenta una sfida complessa per le amministrazioni locali. La recente pronuncia del Consiglio di Stato, (Sez. IV), del 11 agosto 2025, n. 7017, definisce i confini tra il permesso di costruire e l’autorizzazione paesaggistica, chiarendo le possibilità di coordinamento procedurale e le implicazioni per l’efficacia dei provvedimenti.

Coordinamento tra permesso di costruire e autorizzazione paesaggistica


Il permesso di costruire e l’autorizzazione paesaggistica operano su piani distinti, e il rilascio di uno non comporta automaticamente il rilascio dell’altro. Tuttavia, spetta alla discrezionalità del Comune, quale autorità responsabile della tutela del territorio, stabilire se:
  • rilasciare il titolo edilizio solo dopo l’acquisizione dell’autorizzazione paesaggistica;
  • far confluire i due procedimenti in un’unica vicenda amministrativa tramite conferenza di servizi.
Questa possibilità consente di semplificare la gestione dei procedimenti, senza pregiudicare la validità dei titoli edilizi, e di evitare contrasti tra le norme di settore. La giurisprudenza consolidata (Cons. Stato, Sez. IV, 21 maggio 2024, n. 4527) conferma che l’autorizzazione paesaggistica costituisce presupposto di efficacia e non di legittimità del permesso di costruire.

Implicazioni operative per la PA


Dal punto di vista pratico, la sentenza sottolinea l’importanza di una gestione integrata dei procedimenti urbanistico-edilizi e paesaggistici. In presenza di vincoli paesaggistico-culturali, l’art. 20, comma 8, del d.P.R. n. 380/2001 vieta la formazione del silenzio-assenso sul permesso di costruire, rafforzando l’esigenza di coordinamento tra titoli.
Per gli uffici comunali, questo orientamento giurisprudenziale rappresenta una guida per:
  • garantire coerenza e completezza degli accertamenti territoriali;
  • prevenire contenziosi legati alla mancata acquisizione dell’autorizzazione paesaggistica;
  • semplificare l’iter autorizzativo attraverso procedure unitari, senza compromettere la tutela del patrimonio paesaggistico.
In sintesi, la pronuncia del Consiglio di Stato conferma che il Comune può coordinare le procedure senza violare la normativa vigente, assicurando efficienza amministrativa e certezza giuridica per i cittadini e gli operatori del settore.