Le politiche italiane sulle rinnovabili alla prova del 2030 tra obiettivi da raggiungere e nuove sfide
Pubblicato un documento di approfondimento del Servizio Studi della Camera dei deputati che analizza i progressi del Paese sul fronte della transizione energetica
1 SETTEMBRE 2025
Segnaliamo la recente pubblicazione del documento dal titolo “Le fonti rinnovabili ”, a cura del Servizio Studi della Camera dei deputati – Dipartimento Attività produttive. Si tratta di un’analisi tecnica che fotografa lo stato dell’arte delle rinnovabili in Italia, ricostruendo il percorso che ha portato al superamento degli obiettivi fissati per il 2020 e delineando le nuove sfide verso il 2030. L’attenzione è rivolta al ruolo delle fonti rinnovabili nel processo di decarbonizzazione, alla luce degli impegni assunti con il Green Deal europeo e con le direttive RED II e RED III, che hanno progressivamente innalzato i traguardi comunitari fino a un target del 42,5% di consumi coperti entro la fine del decennio, con l’obiettivo orientativo del 45%.
L’analisi dei dati settore per settore
La traiettoria italiana, tuttavia, richiede un’accelerazione significativa.
I dati più recenti segnalano che nel 2023 la quota di rinnovabili sui consumi finali lordi si è fermata al 19,6%, leggermente al di sotto della tabella di marcia del PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima). Nel settore elettrico, le rinnovabili hanno coperto il 38,1% dei consumi, con incrementi legati soprattutto a eolico e fotovoltaico, ma con difficoltà legate alla produzione idroelettrica condizionata da periodi di siccità.
Meglio il settore termico, che ha registrato una quota del 21,7% superando le previsioni, mentre nei trasporti le rinnovabili hanno raggiunto il 10,3%, superando di quasi due punti percentuali l’obiettivo intermedio previsto.
Le nuove misure per accelerare la transizione
Le politiche pubbliche italiane guardano ora con decisione a un rafforzamento delle infrastrutture, degli incentivi e delle semplificazioni autorizzative per sostenere questa transizione. Il PNIEC aggiornato prevede al 2030 il 63,4% di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, il 35,9% nei consumi termici e il 34,2% nei trasporti.
A questi settori si aggiunge la scommessa sull’idrogeno verde, indicato come vettore strategico per l’industria ad alta intensità energetica e per i trasporti a lunga percorrenza, grazie anche al sostegno del PNRR e a nuovi strumenti tariffari pensati per stimolare gli investimenti.
Gli obiettivi per il futuro
Un aspetto centrale evidenziato dal rapporto riguarda la necessità di
colmare il divario tra gli obiettivi fissati e i risultati concreti raggiunti finora. Nonostante i progressi, l’Italia si trova a dover accelerare in maniera decisa su autorizzazioni, investimenti tecnologici e reti energetiche, in particolare per sostenere la diffusione del fotovoltaico e dell’eolico. La transizione energetica non è solo una questione di numeri e percentuali: rappresenta una scelta strategica per garantire sicurezza energetica, ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e allineare il Paese agli standard europei di sostenibilità e competitività.