Emilia Romagna: nuove opere idrauliche e ruspe pronte entro il 2026
Dopo le alluvioni devastanti, la Regione accelera la messa in sicurezza dei corsi d’acqua
8 OTTOBRE 2025
Dopo le alluvioni devastanti del 2023 e 2024, la Regione Emilia-Romagna accelera la messa in sicurezza dei corsi d’acqua. L’obiettivo è chiaro: interventi concreti entro la fine del 2026, con ruspe operative e cantieri attivi su ogni bacino strategico, grazie a un approccio progettuale mirato e differenziato.
Interventi agli acquedotti
La Regione ha riconfigurato la programmazione degli interventi idraulici puntando su una gestione personalizzata per ogni corso d’acqua. La pianificazione considera caratteristiche e criticità locali, prevedendo vasche di laminazione e aree agricole capaci di contenere e deviare le acque in eccesso. Dal Lamone al Sillaro, dal Senio al Santerno e alla valle del Savio, sono in corso incontri territoriali che coinvolgono cittadini, associazioni e imprese, con possibilità di invio di osservazioni e suggerimenti. Non mancano le criticità: se da un lato la mobilitazione iniziale ha registrato migliaia di firme a sostegno dei progetti, dall’altro i residenti manifestano malumori legati alla prossimità delle opere alle aree abitate.
Risorse per i cantieri
Per la prevenzione delle esondazioni sono stati stanziati 1 miliardo di euro. La ricostruzione post-alluvione dispone di 2,8 miliardi assegnati dall’ex commissario Figliuolo, con 6.490 interventi programmati e circa 6.200 domande di risarcimento presentate dai privati, per un plafond di 1,9 miliardi. La manutenzione ordinaria e straordinaria dei fiumi è stata potenziata, passando da 24 a 50 milioni annui. L’approccio integrato mira a garantire sicurezza, tutela del territorio e continuità dei servizi idraulici, senza compromettere la gestione sostenibile delle risorse naturali.