Un’impresa individuale intende avviare attività di vendita al domicilio del consumatore in modalità dropshipping. La sede legale e operativa dell’impresa coincide con la residenza del titolare.

Il Comune chiede se, in sede di presentazione della SCIA, sia legittimo domandare al richiedente una dichiarazione di consenso all’accesso della forza pubblica, negli orari d’ufficio, per l’effettuazione di eventuali verifiche amministrative.

 

La soluzione operativa

 

Il termine Dropshipping deriva dall’inglese “to drop” (far cadere) e “shipping” (spedizione) ed è relativo ad una comunissima attività di commercio on line, per lo svolgimento della quale il “commerciante” non detiene un vero e proprio magazzino ma fa inviare dal suo fornitore la merce che ha venduto direttamente al proprio cliente.

 

Successivamente il fornitore fatturerà il prodotto inviato direttamente al commerciante on line il quale si dovrà occupare dell’incasso del prodotto venduto al proprio cliente.

 

Tale attività necessita della presentazione della SCIA per commercio on line e dell’iscrizione al registro delle imprese; nell’ipotesi che si tratti di commercio di prodotti alimentari servirà anche il possesso dei requisiti professionali oltre quelli morali.

 

Tale particolare attività, che è sempre stata in uso nel nostro paese anche se definita con termini nazionali, non necessita di una particolare destinazione d’uso dei locali, dato che questa, non avendo magazzino deposito, si concretizza con l’uso del solo computer; le disposizioni attualmente in vigore non prevedano l’obbligo di sottoscrivere la dichiarazione di consenso all’accesso, anche se sottoscritta volontariamente potrà essere utilizzata, anche se le verifiche potranno anche essere svolte on line o presso la Camera di Commercio dove l’interessato dovrà iscriversi.

 

In caso di attività invece con licenza di polizia di cui al TULPS esiste una risoluzione del Ministero che ne stabilisce l’obbligatorietà ai sensi dell’articolo 16 tulps.