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Il T.a.r. della Valle d’Aosta rafforza l’applicazione delle norme europee sui (non) limiti al subappalto

21 SETTEMBRE 2020

Continuano ad aumentare le sentenze dei giudici amministrativi – di primo e secondo grado – aventi ad oggetto la normativa sul subappalto contenuta all’art. 105 del codice dei contratti pubblici, come risultante a seguito delle «correzioni» apportate dalla Corte di Giustizia con le sentenze c.d. Vitali e Tedeschi di settembre e novembre 2019 (rispettivamente 26 settembre 2019, causa C-63/18 e 27 novembre 2019, causa C-402/18, entrambe con commento, di I. Picardi, Dalla Corte di Giustizia stop a restrizioni che limitano “in modo generale e astratto” il ricorso al subappalto;  Nuovo vaglio della Corte di Giustizia sul subappalto: fuori gioco anche la disposizione che limita la possibilità di ribassare i prezzi).

L’analisi delle decisioni più significative pronunciate in materia, condotta su questo sito (cfr. da ultimo D. Capotorto, Il Consiglio di Stato si pronuncia sui limiti al subappalto a seguito della sentenza CGUE del 27 novembre 2019) consente di monitorare le linee di tendenza emerse nella giurisprudenza nazionale con riguardo all’attuazione dei principi elaborati a livello europeo, che contribuiscono – di fatto – a ridisegnare la disciplina ad oggi applicabile ai subaffidamenti. Stenta, infatti, a trovare definitiva soluzione nei più recenti provvedimenti legislativi adottati nel settore dei contratti pubblici – ancorchè lo stesso sia stato interessato da numerose modificazioni, da ultimo con il decreto legge «semplificazioni», convertito proprio in questi giorni (d.l. 16 luglio 2020, n. 76, convertito con modificazioni con l. 11 settembre 2020, n. 120) – il delicato tema del limite quantitativo al subappalto, la cui concreta definizione viene rimessa all’attività interpretativa dei giudici amministrativi, pur nella fisiologica incertezza che la caratterizza.

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