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La riscossione coattiva della TARI si prescrive in cinque anni

13 GIUGNO 2022

Con la sentenza n. 15674 del 17/5/2022 la Cassazione conferma l’orientamento giurisprudenziale affermatosi sulla prescrizione quinquennale per la riscossione coattiva della tassa rifiuti. La fattispecie sottoposta all’esame della Cassazione riguardava un’intimazione di pagamento, notificata nel 2013, relativa ad una cartella Tarsu per gli anni dal 1998 al 2001, notificata nel 2003.

La Cassazione richiama la pronuncia delle Sezioni Unite n. 23397/2016, che hanno chiarito che la scadenza del termine perentorio per proporre opposizione a cartella di pagamento di cui all’art. 24, comma 5, del d.lgs. n. 46 del 1999, pur determinando la decadenza dalla possibilità di proporre impugnazione, produce soltanto l’effetto sostanziale della irretrattabilità del credito contributivo senza determinare anche la cd. “conversione” del termine di prescrizione breve (nella specie, quinquennale, secondo l’art. 3, commi 9 e 10, della L. n. 335 del 1995) in quello ordinario (decennale), ai sensi dell’art. 2953 c.c. Quest’ultima disposizione, infatti, si applica soltanto nelle ipotesi in cui intervenga un titolo giudiziale divenuto definitivo, mentre la suddetta cartella, avendo natura di atto amministrativo, è priva dell’attitudine ad acquistare efficacia di giudicato.