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Il calcolo del FCDE deve ancorarsi all’analisi storica delle percentuali di riscossione delle entrate

29 SETTEMBRE 2025

Come è noto, lo scopo dell’accantonamento del fondo crediti di dubbia esigibilità (FCDE) è quello di evitare che spese esigibili siano finanziate da entrate di incerto incasso. I principi contabili (d.lgs. 118/2011, all. 4.2, p. 3.3 e ss.) rimettono all’Ente locale la scelta di individuare le categorie di entrate che possono dare luogo a crediti di dubbia e difficile esazione, ivi incluso il livello di analisi (tipologie o, piuttosto, categorie o capitoli), ma detta scelta, oltre che conforme alle previsioni contabili, deve essere dettata dai principi di prudenza e veridicità.

 
Ciò comporta, come ricordato dalla Corte dei conti, sez. reg. di contr. Lombardia, nella deliberazione n. 264/2025/PRSP, depositata il 4 agosto 2025, che la valutazione da effettuarsi ai fini della determinazione dell’accantonamento non può assumere connotazioni prognostiche, ma va ancorata all’analisi storica delle percentuali di riscossione delle entrate nell’orizzonte temporale definito dalle disposizioni normative in materia, dovendo ogni esclusione dal calcolo essere supportata da idonea motivazione nella nota integrativa al bilancio di previsione (es. 5, all. 4.2).