Fondo minori: via libera al riparto dei contributi 2025. Ma l’Anci avverte: “Coperto solo il 22% della spesa”
13 OTTOBRE 2025
È arrivato, dopo mesi di attesa, il via libera al riparto dei contributi destinati ai Comuni per le spese sostenute nell’affidamento dei minori disposte dall’autorità giudiziaria. Si tratta di un intervento che coinvolge circa 2.600 Comuni, per un totale di 23mila minori e familiari affidati e una spesa stimata per il 2024 pari a 460 milioni di euro.
L’intesa, raggiunta in Conferenza Stato-Città ed autonomie locali, dà attuazione al fondo triennale da 100 milioni di euro annui previsto dalla legge di bilancio 2025 (art. 1, commi 759 e seguenti), destinato a sostenere gli enti locali per gli oneri derivanti da ordinanze dei giudici minorili. Il riparto, come stabilito dalla norma, tiene conto dell’incidenza della spesa sui fabbisogni standard dei servizi sociali, premiando in particolare i Comuni di minori dimensioni demografiche.
L’obiettivo è attenuare l’impatto di spese obbligatorie e non programmabili, che spesso gravano in modo sproporzionato sui bilanci comunali. Tuttavia, come ha ricordato il vicepresidente Anci Roberto Pella, il fondo copre “meno di un quarto della spesa certificata dai Comuni”, e arriva con “notevole ritardo rispetto ai tempi fissati dalla legge”.
L’Anci, pur esprimendo parere favorevole allo schema di decreto del Ministero dell’Interno, ha chiesto di incrementare il fondo a 200 milioni di euro annui a partire dal 2026, per evitare squilibri finanziari negli enti più piccoli. La stessa Associazione ha ribadito la necessità di pubblicare quanto prima il decreto di riparto, così da consentire ai Comuni le necessarie variazioni di bilancio e l’utilizzo tempestivo delle risorse.