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Decreto Reclutamenti, il nuovo pilastro in vista dell’attuazione del Recovery Plan

Il ministro Brunetta: “Favorire progressioni di carriera più fluide”. L’ANCI pubblica una nota tecnica per Comuni e Città metropolitane

30 AGOSTO 2021

La conversione del Decreto Reclutamenti (d.l. n. 80/2021) è stata accolta con grande soddisfazione da parte del titolare di Palazzo Vidoni Renato Brunetta: difatti, l'approvazione definitiva del provvedimento completerebbe "i tre pilastri essenziali per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza: alla progettazione della governance del Pnrr e alle semplificazioni normative decise con il dl n. 77/2021 si affianca il piano di riforma e potenziamento del lavoro pubblico per rafforzare la capacità amministrativa del Paese".

Obiettivo della nuova disciplina è consentire il superamento dei vincoli finanziari che fino ad oggi hanno impedito alle Amministrazioni di investire in nuove risorse e nella formazione per i dipendenti, soprattutto per quanto concerne le competenze tecniche e gestionali. Il ministro ritiene infatti essenziale affinare la professionalità dei dipendenti già in servizio, "favorendo progressioni di carriera più fluide, osmosi con il settore privato, formazione, valorizzazione del merito. È l'ora di inventare insieme la nuova PA, per la nuova Italia. Con il decreto si raggiungono due obiettivi: da un lato si definiscono percorsi veloci, trasparenti e rigorosi per il reclutamento dei profili necessari all’attuazione del Piano, dall’altro lato si pongono le basi normative per la realizzazione delle due riforme orizzontali previste dal Pnrr, Pubblica amministrazione e giustizia." Concludendo, Brunetta ha sottolineato l'importanza del traguardo raggiunto, anche in relazione ai primi 25 miliardi di fondi europei erogati a favore dell'Italia nel pieno rispetto del meccanismo delle pietre miliari.