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La moltiplicazione dei casi di stabilizzazione e le ricadute pratiche per le amministrazioni

Le nuove forme di accesso in ruolo nella Pubblica Amministrazione

2 OTTOBRE 2023

Nell’ultimo periodo il legislatore introduce con sempre maggiore frequenza nuove forme di accesso in ruolo nella PA, tendendo a dare risalto al servizio svolto all’interno dell’Amministrazione. Sono sempre più frequenti in tale ottica provvedimenti normativi che introducono nuove ipotesi volte alla stabilizzazione del personale precario. In alcuni casi, si prevedono forme di stabilizzazioni dirette, in altre il servizio prestato a tempo determinato nella PA consente di ottenere delle riserve in concorsi pubblici.

Si sono di recente aggiunte alle fattispecie previste in via ordinaria dall’art. 35, comma 3-bis, del d.lgs. 165/2001 e in via temporanea dall’art. 20, comma 1 e 2, del d.lgs. 75/2017, altre ipotesi contenute in diversi provvedimenti normativi. In particolare, le previsioni di cui al d.l. 80/2021 tendono a garantire da una parte la velocità di selezione, dall’altra la creazione di elenchi di idonei utilizzabili da amministrazioni interessate ai progetti PNRR e infine a rendere appetibili tali posizioni ai professionisti già muniti di esperienza. Secondo le previsioni dell'art. 1, comma 3, d.l. 80/2021, tutto il personale a tempo determinato assunto con le procedure speciali (e, quindi, sia tramite i concorsi abbreviati, sia tramite le selezioni da elenchi) beneficerà, dopo un periodo almeno triennale di servizio, di una riserva di posti pari al quaranta percento in tutti i futuri concorsi a ruolo indetti dalle pubbliche amministrazioni nazionali.