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Straordinari e consenso implicito del datore di lavoro

L’ultima sentenza della Corte di Cassazione, Sez. Lav., n. 4984 del 26 febbraio 2025, ha introdotto un cambiamento significativo nel riconoscimento degli straordinari per i dipendenti pubblici
 
 
 
 

7 MARZO 2025

L’ultima sentenza della Corte di Cassazione, Sez. Lav., n. 4984 del 26 febbraio 2025, ha introdotto un cambiamento significativo nel riconoscimento degli straordinari per i dipendenti pubblici, consentendo loro di dimostrare il lavoro extra anche tramite la testimonianza dei colleghi, senza la necessità di autorizzazioni scritte. Questo nuovo orientamento giurisprudenziale si basa sul concetto di “consenso implicito” del datore di lavoro, che si concretizza quando il lavoro straordinario avviene con la consapevolezza del datore e senza un esplicito divieto da parte sua.
 

Consenso implicito del datore di lavoro

 
Il punto centrale è che, nonostante la legge 244/2007 stabilisca che le pubbliche amministrazioni non possono erogare compensi per lavoro straordinario senza sistemi automatici di rilevazione delle presenze, la Cassazione ha interpretato che queste norme non sono assolute. Se il lavoro straordinario avviene e non viene esplicitamente proibito, e può essere testimoniato da altri colleghi, allora il dipendente ha diritto al riconoscimento economico per quelle ore.
 
Questa sentenza potrebbe avere implicazioni ampie per la gestione degli straordinari nelle pubbliche amministrazioni, mettendo in difficoltà i datori di lavoro pubblici. Infatti, rischia di ridurre il controllo sui tempi di lavoro e di incrementare il rischio di abusi, dato che potrebbe incentivare i dipendenti a lavorare straordinari non autorizzati, contando sulla testimonianza reciproca tra colleghi.
 
Per contrastare potenziali abusi, sarebbe necessario non solo regolamentare più rigidamente il lavoro straordinario, ma anche implementare misure di controllo efficaci, come la presenza di supervisori fino alla fine dell’orario di lavoro ordinario e procedure più stringenti per la verifica e l’autorizzazione dello straordinario.
In conclusione, la decisione della Cassazione mira a tutelare i lavoratori, garantendo loro il giusto compenso per il lavoro straordinario anche in assenza di autorizzazioni formali. Tuttavia, questa apertura potrebbe anche portare a sfide significative per le amministrazioni pubbliche nella gestione delle risorse e nel controllo del lavoro straordinario.