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Social media manager: la svolta nella PA

Con la conversione in legge del decreto PA, la Pubblica Amministrazione riconosce ufficialmente il ruolo del social media manager
 
 
 
 

20 MAGGIO 2025

Con la conversione in legge del decreto PA (legge 69/2025), la Pubblica Amministrazione compie un passo avanti nella modernizzazione dei propri organici, riconoscendo ufficialmente il ruolo del social media manager. Il riferimento normativo è l’articolo 4-bis, comma 9-nonies del decreto legge 25/2025: una disposizione che non solo legittima la presenza di questi professionisti negli enti pubblici, ma ne favorisce anche l’inserimento attraverso l’individuazione tra il personale già in servizio o mediante nuove assunzioni autorizzate.
Il riconoscimento giunge in un momento cruciale per la PA, chiamata a governare la transizione digitale, a integrare tecnologie innovative (intelligenza artificiale in primis) e a migliorare la qualità dei servizi rivolti a cittadini e imprese. Il social media manager non è più una figura “improvvisata” né relegata a incarichi ibridi: si delinea oggi come professione chiave per il dialogo istituzionale.
 

Stabilizzazione, reputazione, tutele: nuove opportunità


Il decreto apre scenari concreti per la stabilizzazione di tanti freelance e collaboratori precari, nonché per il corretto inquadramento di chi già opera nella comunicazione digitale pubblica. Sono almeno 15mila i freelance con questa qualifica presenti su LinkedIn, secondo stime dell’Associazione nazionale social media manager (Ansmm), guidata da Riccardo Pirrone.
Non si tratta solo di “fare un post”: la missione è costruire fiducia, presidiare l’interazione digitale, promuovere la trasparenza. Lo racconta Sabrina Lugarà, consulente per la Regione Basilicata: “Il nostro ruolo sarà fondamentale per sfruttare le tecnologie, l’analisi dei dati, e migliorare i servizi“. Per Pirrone, il prossimo traguardo sarà la definizione di un codice Ateco ad hoc per garantire riconoscimenti fiscali e professionali.
 

Responsabilità crescenti, anche legali

 
Con il riconoscimento arrivano anche le responsabilità. I social media manager della PA gestiscono contenuti, dialogano con i cittadini, affrontano crisi comunicative. Un errore può avere conseguenze legali: per questo Ansmm ha stretto un accordo con Lokky per una polizza RC professionale dedicata.
«Anche nella PA – spiega Sauro Mostarda, CEO di Lokky – si può incorrere in colpa grave, con l’ente che si rivalga sul dipendente». La sfida è duplice: essere innovatori e garanti della correttezza comunicativa. Con il decreto PA, i social media manager entrano dalla porta principale. Ora la PA ha l’occasione di valorizzarli davvero.