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Rinnovo CCNL Funzioni Locali: sindacati sempre più divisi nel settore pubblico

La recente riunione dell’ARAN sul rinnovo del CCNL Funzioni Locali ha confermato lo stallo nelle trattative, con le posizioni che restano distanti
 
 
 
 

13 GIUGNO 2025

La frattura tra i sindacati nel settore pubblico si fa sempre più ampia. La recente riunione dell’ARAN sul rinnovo del CCNL Funzioni Locali 2022-2024 ha confermato lo stallo nelle trattative, con le posizioni che restano distanti. Tuttavia, il passare del tempo sembra intensificare la divergenza, con i sindacati che, pur rappresentando la maggioranza nel comparto, si rivelano sempre più spaccati.

Il Nodo delle risorse: aumento o congelamento?


L’oggetto del contendere, inevitabilmente, sono le risorse destinate al rinnovo contrattuale. Mentre sigle come CGIL e UIL chiedono un aumento dei fondi per avvicinarsi a un accordo, altri sindacati, come la CSA e la CISL, temono che il prolungarsi del blocco rischi di compromettere del tutto i fondi previsti. Il timore, condiviso in parte anche dal ministro per la PA Paolo Zangrillo, è che il conflitto su queste risorse, se non risolto rapidamente, possa portare a un congelamento dei fondi, sottraendo risorse già destinate al rinnovo del contratto.
La situazione è complicata dal fatto che la manovra fiscale si preannuncia particolarmente affollata, con richieste da più comparti, tra cui i tagli fiscali per il ceto medio e un aumento dei fondi per la Difesa. In questo scenario, i soldi congelati per i rinnovi contrattuali potrebbero essere visti come una risorsa facilmente recuperabile.
Tempistiche critiche: necessità di un accordo

Il rischio che il contratto entri in vigore solo nel 2026 diventa sempre più concreto, a meno di un’accelerazione delle trattative entro il mese di luglio. Da un lato, il segretario della Csa sottolinea la necessità di giungere a una firma rapida per evitare di compromettere l’intero anno 2025. Il sindacato spinge anche per un “percorso a lungo termine”, mirando a garantire risorse per i trienni successivi, già finanziati dalla Legge di Bilancio, ma attualmente bloccati.

Le Accuse di Cgil e Uil


Cgil e Uil, tuttavia, accusano il ministro Zangrillo di cercare soluzioni “riservate” con sindacati autonomi al di fuori della tripartizione tradizionale. Le voci di possibili trattative parallele alimentano il sospetto che il governo stia cercando di bypassare la posizione dei maggiori sindacati, aggravando ulteriormente il clima di tensione.
Il futuro delle trattative

Con il blocco in corso e le risorse sempre più sotto pressione, la battaglia per il rinnovo contrattuale è destinata a proseguire. Se non si troverà un accordo a breve, le perspettive di aumento salariale per i lavoratori pubblici potrebbero ridursi drasticamente, con conseguenti ripercussioni sull’intero settore. La palla ora è nelle mani dei sindacati, ma anche del governo, che dovrà decidere se rischiare una prolungata paralisi o trovare una via di uscita che metta d’accordo tutte le parti coinvolte.