24 LUGLIO 2025
“C’è uno spiraglio per chiudere rapidamente questo contratto e aprire subito dopo il confronto sul nuovo rinnovo, che dispone già di coperture”. Sono queste le speranze del Presidente ARAN, Antonio Naddeo, il quale prevede una stipula per il prossimo 9 di settembre.
Lo scorso 21 luglio 2025, l’ARAN ha formalizzato la proposta di spostare il 30% dell’indennità di ente sullo stipendio tabellare con una mossa che, rivendica Naddeo, “produce effetti positivi”»” su pensioni e TFR. Questo meccanismo, che avvicina l’aumento medio a quello prodotto nei ministeri dal contratto firmato a gennaio, non basta a superare i «no» di Cgil e Uil, che chiedono più risorse e hanno da sole la maggioranza.
Le speranze riguardano la firma del CCNL 2022/24 con l’avvio delle trattative sul 2025/27, forse con l’adozione dell’atto di indirizzo prima dell’intesa sul vecchio triennio. Questa prospettiva potrebbe incrociare l’interesse di chi, come la UIL, ha proposto di anticipare sul primo triennio parte delle risorse del secondo, ipotesi non percorribile anche sul piano tecnico. Il collegamento fra i due trienni è visto dal segretario generale della Csa Francesco Garofalo come “la miglior strada possibile per garantire la continuità contrattuale per cui ci siamo battuti“»”. Si vedrà: di sicuro, anche con un accordo a settembre, è difficile far entrare in vigore il contratto prima del 2026, come rimarca la CISL.