Mobilità volontaria, per il Consiglio di Stato viene tutelata anzianità e professionalità
Il Consiglio di Stato, (Sez. V), con la sentenza del 24 luglio 2025, n. 6611 chiarisce quali sono i diritti, inquadramento e riconoscimento delle competenze per i dipendenti pubblici in trasferimento
1 SETTEMBRE 2025
La mobilità volontaria tra amministrazioni non costituisce un nuovo rapporto di lavoro, ma una cessione del contratto con piena continuità di anzianità, funzioni e trattamento economico. La recente sentenza del Consiglio di Stato, (Sez. V), con la sentenza del 24 luglio 2025, n. 6611 ribadisce principi essenziali per bandi, regolamenti e prassi interne, fungendo da bussola contro tentativi di azzeramento delle posizioni dei dipendenti trasferiti.
Principi giuridici e continuità dei diritti
Secondo il Collegio, la mobilità comporta una
modifica soggettiva del rapporto originario, non una rinegoziazione: l’amministrazione di arrivo deve riconoscere
anzianità, inquadramento e professionalità maturata, senza trattare il dipendente come neoassunto. L’anzianità di servizio diventa parametro oggettivo di riferimento per l’inquadramento iniziale, consentendo di evitare formule automatiche che riportano tutti al gradino più basso.
La distinzione tra ingresso per
concorso e ingresso per
mobilità è fondamentale: nel primo caso l’ente seleziona e forma; nel secondo riceve competenze già acquisite. La tutela è rafforzata dal principio secondo cui la firma sul verbale di presa di servizio non può sostituire un consenso informato su mansioni, trattamento economico e livello, che restano
diritti indisponibili ai sensi degli articoli 2103 e 2113 del codice civile.
Implicazioni operative e contabili
Le amministrazioni devono motivare l’inquadramento iniziale con riferimento ad
anzianità e competenze, predisporre tabelle di equivalenza tra profili e livelli, e garantire, se necessario, una personalizzazione interna al livello di qualifica. Questo evita
appiattimenti incompatibili con la continuità dei diritti e favorisce la corretta valorizzazione del personale trasferito.
Dal punto di vista contabile, il riconoscimento dell’anzianità può generare differenze economiche e arretrati, con rivalutazioni e interessi. È quindi essenziale
stimare ex ante gli impatti nel Piano triennale dei fabbisogni, aggiornare regolamenti e prassi e garantire trasparenza documentale, riducendo il rischio di contenzioso e rafforzando l’efficienza del sistema di mobilità.