News

Assistenza a familiari gravemente malati: permessi retribuiti estesi anche in assenza di ricovero

La Funzione Pubblica chiarisce le condizioni di fruizione dei 3 giorni retribuiti all’anno per assistere familiari con gravi patologie
 
 
 
 

2 SETTEMBRE 2025

I dipendenti pubblici hanno diritto a permessi retribuiti per assistere familiari con grave infermità, benchè il quadro applicativo abbia spesso ingenerato dubbi interpretativi. Il recente parere della Funzione Pubblica conferma che i permessi possono essere fruiti anche senza ricovero ospedaliero del congiunto, a condizione che sia documentata la grave infermità.

Definizione e documentazione della grave infermità


3 giorni retribuiti all’anno, previsti dall’articolo 4 della legge 53/2000 e attuati dal dm n. 278/2000, possono essere richiesti anche per visite o esami clinici del familiare, anche in assenza di ricovero, purché sia documentata la grave infermità.
Il concetto di grave infermità non è espressamente definito dalla legge, ma il Ministero del Lavoro, con nota del 25 novembre 2008, ha richiamato le patologie indicate all’articolo 2, comma 1, del dm n. 2478/2000, elaborando un riferimento applicativo. In alternativa, la certificazione del medico legale può attestare la gravità della condizione del familiare, rendendo possibile la fruizione del permesso anche per attività di assistenza esterne all’ospedale.

Applicazione operativa e limiti


La Funzione Pubblica chiarisce che non è sufficiente la semplice attestazione di ricovero, né la presentazione di un certificato medico generico. La documentazione deve consentire di ricondurre la situazione alla fattispecie normativa che consente il permesso.
Ne consegue che, in caso di ricovero del familiare, se non vi è certificazione di grave infermità – anche integrando le patologie elencate nell’articolo 1, comma 2, del DM 278/2000 – il diritto ai tre giorni retribuiti non matura. L’amministrazione non deve richiedere un certificato con la diagnosi completa, ma solo la conferma della riconducibilità del caso alla norma.
In termini operativi, questo orientamento permette di semplificare la gestione dei permessi e garantire ai dipendenti pubblici chiarezza e certezza dei requisiti, conciliando il diritto all’assistenza con le esigenze organizzative della pubblica amministrazione.