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ARAN: sì ai premi di produzione più alti con i fondi risparmiati dalle indennità

Il recente parere ARAN sulle prerogative dell’Amministrazione lascia spazio alla contrattazione integrativa
 
 
 
 

9 SETTEMBRE 2025

Negli ultimi mesi è emersa una questione interpretativa di rilievo, ovvero se risulti legittimo destinare ai premi per le performance le risorse risparmiate da altre voci di indennità non completamente utilizzate? Il dubbio è stato sollevato da un Ente locale e sottoposto all’ARAN, che si è espressa con il parere protocollo n. 12463 del 6 agosto 2025.

Legittimità dei premi performance nel contratto integrativo

Il recente parere ARAN n. 12463 del 6 agosto 2025, risponde a un importante quesito in materia sui premi performance del personale: è legittima la presenza all’interno del contratto integrativo della previsione di integrazione delle somme destinate ai premi correlati alla performance attraverso i fondi residui dalle diverse indennità dello stesso anno (anche se il fondo risorse decentrate è composto solo da parte stabile).
Il riferimento normativo centrale è articolo 80, comma 1, del CCNL Funzioni Locali del 16 novembre 2022,, che stabilisce la riconversione delle risorse di parte stabile non impiegate, nell’anno successivo, nel fondo risorse decentrate a titolo di variabile. La formulazione della norma ha posto il dubbio se questo trasferimento fosse da considerare un obbligo rigido o se, in alternativa, i risparmi potessero essere immediatamente reindirizzati ad alimentare i premi legati alla performance.  

Le disposizioni pratiche per gli Enti locali


A supporto della sua interpretazione, l’ARAN richiama l’articolo 7, comma 4, lettera a), del CCNL suindicato, che affida espressamente alla contrattazione integrativa la definizione dei criteri di riparto delle risorse. Il meccanismo di “riciclo” delle somme non utilizzate non è in contrasto con la disciplina generale e, anzi, si colloca pienamente nelle prerogative delle Amministrazioni e delle rappresentanze sindacali a livello decentrato.
Per le Amministrazioni significa poter valorizzare la leva premiale senza dover attendere l’anno successivo, incrementando le risorse disponibili per la performance del personale. I dipendenti hanno la possibilità di percepire premi più consistenti, in misura proporzionata ai risultati raggiunti. Operativamente, gli Enti dovranno inserire esplicitamente la clausola nel contratto integrativo, garantendo trasparenza e coerenza con i criteri già fissati.