Rinnovo CCNL Funzioni Locali: sindacati uniti per aumenti e tutele
CISL, Fp Cgil e Uil Fpl chiedono responsabilità e risorse concrete. Prossimo tavolo previsto per il 2 ottobre
11 SETTEMBRE 2025
Dopo oltre 67 settimane di trattativa e 15 incontri ufficiali, il rinnovo del CCNL 2022–2024 per il comparto delle Funzioni Locali resta ancora in sospeso. Il contratto è scaduto il 31 dicembre 2021 e lavoratrici e lavoratori attendono da quasi quattro anni aumenti, nuove tutele e aggiornamenti normativi. In questo scenario, i principali sindacati del settore – CISL FP, Fp Cgil e Uil Fpl – ribadiscono l’urgenza di chiudere la partita contrattuale, richiamando tutte le parti a responsabilità e concretezza.
Aumenti salariali e tutela della dignità dei lavoratori
Roberto Chierchia, Segretario Generale della CISL FP, sottolinea come il testo contrattuale sul tavolo rappresenti un passo avanti importante. Include molte delle proposte avanzate dal sindacato: dalla confluenza dell’indennità di comparto nello stipendio tabellare, all’obbligo di costituzione del fondo decentrato, dalle nuove tutele legali per chi subisce aggressioni, alle norme specifiche per piccoli enti e polizia locale, fino a regole aggiornate sul lavoro festivo e progressioni più flessibili.
Allo stesso tempo, Fp Cgil e Uil Fpl evidenziano che aumenti lontani dal tasso di inflazione degli ultimi tre anni rischiano di impoverire lavoratrici, lavoratori e famiglie. La misura parziale prevista dal decreto PA lascia solo a poche amministrazioni la possibilità di incrementi salariali e riduce le assunzioni, accentuando la carenza di personale e mettendo a rischio l’efficienza dei servizi pubblici. I sindacati chiedono quindi un piano straordinario di assunzioni e stanziamenti aggiuntivi, inclusi eventuali anticipi sulle risorse destinate al CCNL 2025–2027, per garantire equità e dignità al comparto.
Responsabilità collettiva e tempi stringenti
I
sindacati richiamano tutte le parti negoziali a un’assunzione di responsabilità. Chierchia ricorda che senza la chiusura del contratto 2022–2024, anche l’avvio della nuova tornata contrattuale 2025–2027 rischia di essere bloccato, ritardando l’erogazione degli aumenti e delle nuove tutele fino al 2026. L’obiettivo comune è rafforzare il potere d’acquisto dei salari, colmare il gap con gli standard europei e con gli altri comparti pubblici, e garantire servizi più efficienti ai cittadini.
Il prossimo incontro previsto in ARAN diventa quindi un passaggio cruciale: solo superando resistenze residue e mettendo da parte posizioni di parte sarà possibile dare finalmente risposte concrete ai lavoratori degli enti locali, avviando una stagione contrattuale più equa e tempestiva.