CCNL Funzioni Locali: abbiamo una firma?
Il Governo ha arricchito la Legge di Bilancio con le risorse per il 2025-2027, ma Cgil denuncia: nessun anticipo, risorse ancora insufficienti. Il tavolo decisivo al 3 novembre
27 OTTOBRE 2025
Il tallone d’Achille della contrattazione pubblica potrebbe finalmente terminare il suo impasse. La riunione del 22 ottobre si è conclusa e sindacati e ARAN ne tirano le somme. La recente aggiunta, all’interno del testo della Legge di Bilancio 2026, di risorse destinate ai Comuni per il 2027 e 2028 sembrava aver aperto una breccia nel CCNL, ma la Cgil denuncia la manovra come insufficiente e inutile ai fini immediati: “Non c’è alcun anticipo di risorse, ma solo l’impegno a una firma ravvicinata tra i due trienni”.
Il prossimo tavolo si aggiorna al 3 novembre 2025.
ARAN: la conquista degli aumenti
Naddeo, presidente dell’ARAN, si dice soddisfatto dell’evoluzione della trattativa che ha portato ad acquisire potere sui futuri aumenti contrattuali. Le stime dell’agenzia vedono
aumenti medi mensili, su tredici mensilità, di
232,08 euro dal 2026 e
277,13 euro dal 2027. Unendo le due contrattazioni, il CCNL 2022-2024 e il futuro triennio del 2025-2027, l’ammontare medio arriva a 141,97 euro immediati e da 90,11 a 135,16 euro medi per il futuro triennio. Le cifre prese in esame non tengono conto degli ulteriori stanziamenti forniti dal Governo attraverso il testo della Legge di Bilancio che incrementa di 50 milioni le risorse relative al 2027 e di 100 milioni dal 2028, cifre la cui traduzione sarebbe
un incremento medio di 18 euro mensili (per tredici mensilità). A questi, indispensabile aggiungere gli arretrati, che raggiungono soglia in media 2.195,39 euro per ciascun dipendente, così suddivisi:
FP CGIL denuncia il Governo: manovra fuorviante e inefficace
Potenziale incremento di risorse variabile pari allo 0,22% del monte salari 2021 che nella scorsa mandata contrattuale è stato stanziato da poco più del 50% degli Enti locali. La Cgil non si fa abbagliare dalle cifre messe in campo e dopo un’analisi strutturata della situazione conclude con un appunto: l’impegno anticipato dal Ministro Zangrillo di un fondo per finanziare il riallineamento del trattamento economico del comparto delle FFLL a quello di altri comparti pubblici
non prevederà 150 milioni per tutto il comparto dal 2026, ma 50 dal 2027 e ulteriori 50 dal 2028, per i soli Comuni. Il conteggio si traduce in aumenti, considerati, irrisori che non soddisfanno le reali richieste avanzate dai sindacati ma, piuttosto, sottolineano la volontà di un impegno a una firma ravvicinata tra i due trienni. Belle parole, ma pochi fondi. Troppo pochi per la firma. Oltretutto, il fondo presentato nella Manovra 2026 prevede sì, risorse aggiuntive, ma a malapena sufficienti per ricomporre l’indennità di comparto (parzialmente inglobata nello stipendio); esclude Regioni, Province, Unioni Comunali, Camere di Commercio, ASP (
categorie già escluse in parte dal DL PA) e, infine,
è a disposizione a decorrere dal 2027 rendendo di fatto inutile il suo utilizzo nel CCNL odierno.
CISL ci riprova a fare da paciere
CISL vorrebbe fare da ago della bilancia e non spreca i suoi slanci rimproverando a destra e a sinistra, eppure la risultante è una solitudine circoscritta ai comunicati in cui esprime indignazione per il ritardo e condanna l’attesa perpetrata dai compagni sindacati.
Roberto Chierchia tiene il conto dei giorni e in ogni comunicato non dimentica il dato: oggi siamo a diciassette incontri e ancora nessuna firma. “È la conferma che come CISL FP avevamo ragione: questo contratto poteva e doveva essere chiuso mesi fa. Ora non possiamo più perdere tempo. Con la firma nelle prossime settimane possiamo sollecitare le procedure per arrivare alla sottoscrizione definitiva entro fine anno, con l’obiettivo di garantire nel 2026 un doppio aumento in busta paga e una base solida per la prossima Legge di Bilancio. Auspichiamo che CGIL e UIL possano rivedere le loro posizioni e contribuire, già il 3 novembre, a chiudere con responsabilità questa stagione contrattuale”. Facile o meno avere ragione,
il tavolo si aggiorna al 3 novembre, data, forse, conclusiva dell’iter contrattuale delle Funzioni Locali.
UIL: segnali di attenzione da parte del Governo
Un primo segnale di apertura da parte del Governo, ecco come il sindacato Uil recepisce la notizia dei nuovi fondi stanziati. Rita Longobardi,
Segretaria generale della UIL FPL, dopo la sgridata al Governo del giorno prima per la mancanza, in sede di bozza, delle risorse aggiuntive dedicate ai Comuni, non ne smentisce oggi l’importanza dicendosi soddisfatta dell’operato, dice, frutto dell’incessante pressione della UIL FLP.
“Una misura che, insieme alle previsioni contenute nella manovra — come la detassazione dei premi di produttività al 15% e il taglio dell’IRPEF dal 35% al 33% per i redditi tra 28.000 e 50.000 euro — va nella direzione di restituire centralità al contratto e ai salari, recuperando il potere d’acquisto perso dalle lavoratrici e dai lavoratori.”
La UIL era stata decisiva già nel CCNL Funzioni Centrali dove la CGIL fino alla fine non aveva firmato. Forse sarà proprio la spinta della UIL a determinare la firma il 3 novembre.
“Questi primi risultati, su cui continueremo a lavorare per migliorare sono il frutto della mobilitazione portata avanti dalla UIL FPL, che per mesi non si è accontentata e ha rifiutato di firmare il rinnovo contrattuale, ponendo al centro del dibattito politico il tema della crescita salariale, della ripresa della domanda interna e della centralità del contratto come strumento di democrazia economica” termina Longobardi.